martedì 28 maggio 2013

Essere 'Preda' dell'intelligenza artificiale

"[...]Gli sciami non avevano un leader e neppure un'intelligenza centralizzata. La loro intelligenza derivava dalla somma delle singole particelle. Queste si auto-organizzavano a formare uno sciame, e questa auto-tendenza all'auto-organizzazione produceva risultati imprvededibili. Era davvero  impossibile sapere come si sarebbero comportate di lì a poco [...]"

Queste sono le considerazioni di Jack, protagonista del romanzo 'Preda', che, trovandosi davanti i risultati di anni di studi nella loro sembianza peggiore, si abbandona a un torpiloquio che preferisco baipassare.
Ciò che provoca tanta rabbia e altrettanto terrore è uno sciame di nanomolecole che è fuoriuscito dal laboratorio della MediaTronics, azienda per la quale lavorava Jack, sfuggendo al controllo degli scienziati e ha cominciato ad agire in modo autonomo, e, cosa più grave, ha iniziato ad evolversi con grande velocità ed ha indivituato la sua preda: l'uomo.
Tanto per rammentare brevemente la trama del libro: Jack ha perso il lavoro ed ora è costretto a fare da balia ai tre figli. La moglie Julia è il vicepresidente della Xymos, un'azienda del Nevada specializzata in tecnologia d'avanguardia dove un equipe di scienziati sta cercando di mettere a punto una nuova teconologia medica ovvero micro-videocamere che, lanciate all'interno del corpo umano, sono in grado di effettuare diagnosi di estrema precisione.
In seguito Jack riceve una proposta di lavoro proprio dagli ex datori che consiste in una consulenza per risolvere un problema con un sistema distribuito, il predprey (predatore-preda), fornito in concessione proprio alla Xymos. Dopo essersi recato sul posto Jack fa la macabra scoperta delle microparticelle.

Uno sciame di micro robot del progetto open source swarmrobot.org.
Il caso presentato nel romanzo di Michael Crichton può essere considerato come un lite catastrofico al quale l'uomo non arriverà mai; tuttavia anche in questa terribile prospettiva si cela un interessante motivo di riflessione.
Quali sono i rischi concreti che possono portare le moderne micro-tecnologie?
Il rischio più temuto riguarda la fabbricazione dei nano-materiali ed in particolare l'esposizione degli operatori alle particelle emesse durante il processo. Inoltre, nel caso in cui questi materiali vengano utilizzati in grosse quantità, come per le vernici e gli smalti, sussiste un forte rischio di dispersione nell'ambiente delle pericolose particelle.
È stato provato che le nano-particelle possono penetrare il corpo umano attraverso i polmoni e, in alcuni casi, raggiungere il cervello;dati sulla possibilità di assorbimento cutaneo non sono invece ancora disponibili. Finora i nanomateriali sono stati così poco compresi che gli scienziati non sono in grado di predire come si comporteranno e di testare la loro sicurezza. Più di 1.000 articoli di consumo manifatturati con nanoparticelle, che possono essere fino a 100 volte più piccole di un virus, sono già sul mercato, nonostante la quasi totale assenza di dati certi sui pericoli che comportano per .la salute umana e l'ambiente. E mentre queste particelle atomiche possono essere un beneficio in alcune applicazioni mediche, scienziati e ambientalisti richiedono maggiori studi. Fino ad oggi sono pochi gli effetti nocivi riscontrati di questa nuova tecnologia virtualmente non regolamentare. Ma questa mancanza potrebbe essere dovuta proprio agli scarsi studi che sono stati condotti nella fretta di trovare un sempre maggior numero di applicazioni nanotech redditizie. Insomma, neppure tra l'elite di scienziati c'è una completa armonia a proposito dei possibili danni che le nanotecnologie potrebbero causare sia all'uomo che all'ambiente. Sono necessari ulteriori studi e approfondimenti che certifichino il reale pericolo che  le moderne applicazioni elettroniche possono provocare. Solo il tempo risolverà tale dubbio; intanto è necessario continuare a studiare e finanziare la ricerca in tal senso al fine di renderla più sicura possibile, affinche cioè l'uomo o la natura non ne diventi la PREDA principale.
Ora parola agli esperti...


Nessun commento:

Posta un commento