martedì 4 giugno 2013

E nella vita quotidiana del futuro...

Se la nanotecnologia entrerà a far parte della nostra vita quotidiana, in apparenza non ci saranno cambiamenti radicali. Alla gente piacerà ancora sedersi ai tavolini all’aperto dei caffè, anzi sarà ancora più gradevole perché il rumore dei motori a scoppio sarà stato sostituito da un ronzio discreto e da una vibrazione simile a quella delle porte stagne nell’Enterprise di Star Trek. L’odore di benzina sarà sostituito dall’odore passeggero, a stento percepibile, del metanolo utilizzato per le celle a combustibile. Il servizio sarà estremamente rapido; la scelta operata direttamente sul menù elettronico attiverà automaticamente la cucina. Si potrà pagare il contoin euro facendo scorrere la propria carta di pagamento sul simbolo “euro” stampato in un angolo del menù. 
Nanoparicelle in nanosoluzioni diventano fluorescenti in 
presenza di luce ultravioletta, altrimenti restano invisibili

  Le mance saranno sempre lasciate in monete perché fanno un rumore tanto piacevole. E l’igiene sarà garantita, perché le monete saranno rivestite di nanoparticelle antibatteriche. Le vetrine dei caffè saranno molto care perché avranno svariate funzioni, con il che in fin dei conti risulteranno economiche: resisteranno alla sporcizia e ai graffi, si scuriranno automaticamente quando la luce è troppo intensa, trasformeranno la luce in energia elettrica e se ce ne sarà bisogno si accenderanno come uno schermo gigante. Sarà divertente guardarsi la Coppa del mondo standosene dentro o davanti ad un caffè, insieme con altra gente. Con una nanoelettronica matura sono concepibili dispositivi di grande eleganza come una vera agenda elettronica digitale delle dimensioni di una carta di credito (naturalmente sarebbe possibile farla anche più piccola ma sarebbe meno maneggevole).
Vetro fotocromico - la trasparenza di questi vetri può essere
regolata per via elettronica, ad esempio per la dimatizzazione
per gli uffici del futuro

  L’oggetto potrebbe essere un monolite nero opaco senza strutture riconoscibili, con la superficie nera che capta la luce solare e la trasforma in elettricità; resisterebbe ai graffi e sarebbe rivestito da uno strato finissimo di diamante, sotto il quale si troverebbe uno strato sottile in piezoceramica che convertirebbe il suono in elettricità e viceversa per consentire la comunicazione vocale. Naturalmente sarebbe anche capace di trasmettere dati attraverso la luce e le onde radio.

La tastiera virtuale, il sistema interpreta il passaggio del dito
su un tasto proiettato come su uno reale

  Questo dispositivo potrebbe anche vedere mediante un obiettivo piatto e un chip di conversione di immagini ad alta definizione, si accenderebbe come uno schermo e servirebbe da registratore, macchina fotografica, televisione, telefonino e, grazie al GPS, da strumento di orientamento. Su richiesta leggerebbe, tradurrebbe e spiegherebbe il menù di un bistrot parigino, farebbe l’ordinazione in un francese impeccabile e pagherebbe il conto.
Naturalmente saprebbe riconoscere le voci e le impronte digitali delle persone autorizzate ad utilizzarlo, proteggendosi così da usi impropri.





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