DA DOVE TUTTO EBBE INIZIO...
La storia delle micro-nano tencologie è relativamente recente in quanto l'arco temporale che queste moderne applicazioni scientifiche coprono va dalla metà del secolo scorso fino ai giorni nostri.
Di seguito saranno illustrate le tappe fodamentali dello sviluppo nanotecnologico:
Il 29 dicembre 1959 il celebre fisico Richard Feynman tenne un
discorso, intitolato "Thre’s Plenty of room at the bottom", al
Californian Institute of Technology, nell’ambito del convegno annuale
dell’American Phisical Society.
"Voglio parlare della manipolazione e del controllo delle cose su
piccola scala" - spiegava alla platea Feynman -. "Per quanto ne so, i
principi della fisica non impediscono di manipolare le cose atomo per
atomo".
Poi, numeri alla mano, passò a dimostrare come fosse possibile
trascrivere tutti i 24 volumi dell'Enciclopedia Britannica sulla punta
di uno spillo. Feynman vinse il premio Nobel per la fisica nel 1965.
La prima svolta per mettere in pratica le idee di Feynman, arrivò nel
1983. Binning e Rohrer misero a punto lo Scanning Tunneling
Microscope (Stm).
Grazie a un effetto quantistico, questo strumento consente di vedere
singoli atomi sulla superficie di un materiale conduttore, in grado
cioè di consentire il passaggio della corrente elettrica grazie alla
sua particolare struttura molecolare.
L’invenzione, che permette di aprire una finestra per l’occhio umano
sull’infinitamente piccolo, dà il la alle applicazioni moderne di
nanotecnologie. Nel 1986 per Binning e Rohrer arrivò il premio Nobel.
Nel 1989, all’Almaden Research Center di San José in California, il
fisico Don Eigler mise a punto una variante dell'Stm che permette non
solo di vedere gli atomi, ma anche di spostarli.
Eigler dimostrò le capacità del suo strumento deponendo alcuni atomi
di xenon su uno strato di nichel in modo da formare tre lettere: I, B e
M. Tale sviluppo pose le basi per cominciare a manipolare la materia
nell'infinitesimamente piccolo.
Nel 2012 un gruppo di ricerca dell'Università australiana New South
Wales, coordinato dalla professoressa Michelle Simmons, ha realizzato
il transistor più piccolo della storia. E' formato da un unico atomo
di fosforo installato su una superficie di silicio. I ricercatori
attraverso il microscopio STM hanno individuato un gruppo di sei atomi
di silicio e hanno sostituito un atomo di fosforo al posto di uno di
questi.
La scoperta rivoluzionaria apre le porte ai cosiddetti qubits, bit
quantistici in grado di assumere molti più valori rispetto al
tradizionale bit del sistema binario. Per la prima volta il gruppo di
ricerca è riuscito a controllare un singolo atomo con un livello di
accuratezza altissimo.
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